PADOVA - La donna simbolo della crisi che uccide gli imprenditori, e che doveva essere la presidente dell'associazione dei familiari delle vittime dell'indifferenza verso il lavoro, ha deciso di tirarsi indietro.
Il motivo? Una lettera ricevuta proprio ieri da Flavia Schiavon, 32 anni, figlia di Giovanni, il titolare dell'impresa edile Eurostrade 90 di Vigonza (Padova) morto suicida lo scorso 12 dicembre.
«Avevo dato tutta la mia disponibilità per avviare l'associazione perchè credo nell'importanza di condividere con altri il nostro dolore e le difficoltà, ma quello che mi è accaduto mi ha raggelato - racconta Flavia al Gazzettino -. Ho ricevuto una lettera dove, tra le montagne di crudeltà scritte, mi si accusa di fare bella mostra di me sfruttando la tragedia di mio padre. No, questo proprio non lo posso tollerare. Addirittura mi viene fatta una colpa perchè sono figlia di un imprenditore».
«Alla fine, poi, l'autore della lettera mi consiglia di fare la fine di mio padre. Questo è troppo: io voglio vivere serena soprattutto per il bene di mio figlio. Oltre al dolore che mi porto dentro indelebile, non posso sopportare anche le accuse e giudizi di questo tipo. Se fossi da sola andrei avanti, ma non posso sostenere il peso di essere accusata di sfruttare la tragedia per scopi e vantaggi personali. Magari facendo illazioni su presunte speculazioni economiche? Ma stiamo scherzando? No, io voglio vivere serena e tranquilla. Per questo rinuncerò alla presidenza dell'associazione e a qualsiasi incarico. Mi dispiace davvero ma non me la sento».
Salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, Flavia Schiavon non dovrebbe partecipare alla presentazione dell'associazione, costituita insieme a Laura Tamiozzo, 29 anni, figlia dell'imprenditore suicida vicentino Antonio Tamiozzo, in collaborazione con la Filca Cisl di Padova. L'iniziativa è in programma per lunedì alle 12, nel salone del centro parrocchiale San Sebastiano di Vigonza, dove due settimane fa le due giovani donne si erano incontrate in occasione del dibattito organizzato dalla Filca Cisl regionale proprio sull'indifferenza che uccide.
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